giovedì 7 giugno 2012

Palazzo Nuovo e la Relatività!

E' da qualche giorno che ho scoperto El Dorado delle aule studio! La biblioteca di Economia al terzo piano di Palazzo Nuovo. Biblioteca sileziosa con grandi finestroni dai quali appare la Mole che ti danno la sensazione di essere "quasi" all'aperto e non rintanato in un bunker illuminato dai neon che sbarbellano.
Qual'è il problema? Come per tutte le "isole del tesoro" è difficile da raggiungere, soprattuto per chi come me non è proprio un veterano di Palazzo "Nuovo".






Già il nome è un inganno, fu progettato e realizzato tra il 1961 e il 1966 dagli architetti Felice Bardelli, Sergio Hutter, Domenico Morelli e quel genio discendente da una famiglia di geni Gino Levi Montalcini (fratello della più celebre Rita), i quali probabilmente una sera giocando a Poker e bevendo qualche Bicerin di troppo e avendo troppi zuccheri in circolo decisero di riproporre una versione post-moderna del Labirinto del Minotauro.
E CHE CAVOLO! 




Lunedì dovevo raggiungere le mie amiche e ho preso la decisione coraggiosa di salire a piedi così percorrendo tutto il corridoio ho cominciato a salire le scale trovandomi all'acquario occupato, non trovando il proseguimento per i piani successivi, sono scesa di una rampa e risalita dall'altra parte ritrovandomi sempre nello stesso posto. Mi sembrava di essere in una litografia di Escher.





Così mi sono arresa e ho deciso di prendere l'ascensore.
Per quanto riguarda gli ascensori di Palazzo Nuovo mi affido alle parole di Giuseppe Culicchia, il quale ne porta un immagine molto dettagliata e veritiera nella sua "guida" Torino è casa mia:


"Palazzo Nuovo non è noto per la sua allegria. Sfido gli iscritti a qualsiasi altra facoltà, non solo torinese ma italiana, europea, mondiale, interplanetaria, a trovare una sede universitaria più deprimente di Palazzo Nuovo. [...] è, si sappia, la causa principale se non unica dell'abbandono del corso di studi universitari  in Lettere, Filosofia, Lingue, Giurisprudenza, Scienze Politiche o Scienze dell'Educazione. [...]
Per non parlare degli ascensori. Sia che uno tenti di prendere un ascensore per salire ai piani alti di Scienze dell'Educazione o di Lettere e Filosofia o di Lingue o di Giurisprudenza o di Scienze Politiche, sia che uno tenti di prendere un ascensore per scendere dai piani alti di Scienze dell'Educazione o di Lettere e Filosofia o di Lingue o di Giurisprudenza o di Scienze Politiche, l'esperienza a Palazzo Nuovo non può che rivelarsi frustrante.
Innanzitutto perchè può succedere che, una volta chiamato, l'ascensore non arrivi MAI, ma proprio MAI: e c'è chi a causa di questo non si è laureato, perchè non è obiettivamente facile laurearsi, se ci si intestardisce ad aspettare l'ascensore per anni. Poi perchè può succedere che , una volta chiamato, l'ascensore arrivi, e però vi porti dappertutto tranne che al piano a cui volevate recarvi: e c'è chi a causa di questo non si è laureato, perchè provateci voi a laurearvi, se un ascensore vi porta da un piano all'altro tranne che a quello a cui volete arrivare per anni. Poi perchè può succedere che, una volta chiamato, l'ascensore arrivi, e però sia PIENO, ma proprio PIENO, e continui ad esserlo ogni volta che le sue porte si aprono [...]
L'interno degli ascensori di Palazzo Nuovo, a detta dei pochi fortunati che sono riusciti a prenderli e a venire fuori, è poi sommamente angusto, oltre che grigio come il resto dell'edificio, e capace di regalarvi esperienze tra le più claustrofobiche nel novero di quelle esprimibili su questa terra, persino nel caso soffriate di agorafobia. "

Ma come nel labirinto del Minotauro se riesci a raggiungere il centro e sei veramente molto fortunato puoi trovare anche tu l' Essere Mitologico, com'è successo a me e Serena oggi!! 


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